I Batteriofagi, gli antibiotici naturali del passato contro la resistenza dei Batteri

virus e batteri

Qualche tempo fà pensavo quanto siamo fortunati oggi ad avere a disposizione gli antibiotici per combattere le malattie che ogni giorno ci colpiscono, ma anche al fatto che con il passar del tempo ed un uso indiscriminato degli stessi , molti batteri stanno sviluppando una resistenza che via via sembra sempre più difficile combattere..ma allora, come faremo un domani?? E come facevano prima del 1928, quando Fleming scoprì il potere della penicillina??

Per togliermi questi dubbi ho fatto delle ricerche, e ho scoperto che la natura ci ha sempre offerto delle possibilità, anche nel passato, e la speranza della cura di future forme batteriche resistenti potrebbero venire dalla stessa fonte, i Batteriofagi, detti anche fagi.

Nel 1917 Félix Hubert d’Hérelle, batteriologo canadese, scoprì che alcuni virus riuscivano a ” colpire e distruggere” i batteri che causavano le malattie, I batteriofagi si comportavano da parassita nei confronti dei batteri, togliendo vitalità a questi, rendendoli quindi inoffensivi.

Ma nelle sue ricerche, Félix Hubert d’Hérelle, mostra come non sia generalizzato l’attacco dei virus nei confronti dei batteri, ma ogni batteriofago riesce a colpire solo determinati batteri e le sue sottospecie. Inoltre, cosa molto importante,   i batteriofagi colpiscono solo ed esclusivamente i batteri, lasciando indenni le cellule umane,

Quindi la ricerca si protrae nel tempo per poter catalogare quali virus sono efficaci nei confronti di quale batterio. E nel mentre, nel 1928 arriva la penicellina che sembra l’arma più efficace per combattere le infezioni batteriche.

Ma d’Herelle non demorde, crede nei suoi studi e fonda nel 1934 l’Istituto di batteriologia di Tbilisi nell’allora Unione Sovietica, dove gli studi sui batteriofagi vengono portati avanti e dimostrano l’efficacia del mezzo.  Ancora oggi le ricerche continuano nell’ Eliava Institute in Georgia, e sembrano essere molto promettenti per riuscire a combattere l’evoluzione dei batteri che creano la resistenza agli attuali antibiotici, i batteriofagi infatti hanno la straordinaria prerogativa di essere ” viventi ” e mutano insieme ai batteri stessi, riuscendo sempre a distruggerli.



Nel mondo occidentale gli studi sui Batteriofagi  sono sempre stati tralasciati, ma in questi ultimi tempi sono molti i medici  ed i ricercatori che guardano sempre con più attenzione a questi antibiotici del passato, i batteriofagi, che potrebbero essere l’arma vincente per combattere le possibili epidemie del futuro e dalla sempre più crescente resistenza agli antibiotici convenzionali.

In merito occorre segnalare un recente successo del 2018 nell’uso dei batteriofagi per combattere un caso di resistenza agli antibiotici. Una ragazza quindicenne ingkese, Isabelle Holdaway, successivamente al trapianto di polmoni, aveva sviluppato una grave forma di infezione resistente ai normali antibiotici.

Nell’ospedale dove era in cura avevano perso le speranze e dimesso la ragazza, ormai destinata a soccombere all’infezione, ma grazie alla ” curiosità ” della mamma  che, cercando una possibile soluzione alla grave malattia della figlia, si era imbattuta in un articolo che parlava dei batteriofagi, di virus che riescono a combattere le infezioni batteriche resistenti.

Da qui, tentando ormai il tutto per tutto, ha contattato i massimi esperti di Fagi, che hanno preso a cuore il grave problema e studiato il caso preparando poi un cocktail di virus batteriofagi, poi modificayi geneticamente, studiato appositamente per combattere l’infezione resistente della ragazza.

Già dopo alcune settimane, i primi risultati ottenuti sono sorprendenti, la ragazza risponde bene alla cura con i batteriofagi, il suo fisico risponde bene ed inizia a riprendersi e le gravi infezioni sembrano regredire. Dopo qualche mese, la ragazza riprende la sua normalità di vita, facendo registrare un nuovo successo per questa antica tecnica per la cura delle infezioni, che apre un nuovo mondo contro la resiistenza delle infezioni batteriche ai comuni antibiotici.


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